L'attuale, e venerando, CEO di TSMC, Morris Chang, 83 anni, l'anno scorso decise che fosse ormai giunto il tempo di andare in pensione. Come fare, però, per trovare il degno erede per un vero e proprio impero costruito faticosamente nell'arco di 30 anni? TSMC, ridendo e scherzando, tra indotto e vendite dirette, muove circa il 3% del PiL mondiale, secondo le stime del 2012.

 

 

Chang, probabilmente appassionato di storia, ha deciso così di riprendere in mano l'antica pratica della tetrarchia, modificandola un po'.  L'esempio più famoso, storicamente, è quello di Diocleziano, con la divisione dell'Impero Romano in quattro parti, gestite da due Augusti e da due Cesari. Come Diocleziano, uno dei due Augusti, prese in custodia la parte più orientale dell'Impero, allora quella maggiormente minacciata, così Chang, oggi, ha mantenuto lo scranno di CEO in questa avventura.

Gli altri tre protagonisti della contemporanea tetrarchia sono Chiang Shang-Yi, Liu De-Yin e Wei Che-Chia. Questi si sarebbero dovuti succedere ogni sei mesi, a rotazione, a capo di uno di questi importanti dipartimenti: Business Development, Operations e R&D. In questo modo Morris Chang avrebbe potuto capire con una certa accuratezza chi tra i tre fosse il migliore per ricoprire la carica di CEO, così da traghettare TSMC verso altri ambiziosi obiettivi, in quanto tale carica massima richiede una persona dalle ampie vedute.

Sfortunatamente per Chang, Chiang Shang-Yi, a capo del dipartimento di R&D, ha deciso di rassegnare le dimissioni, a causa dell'eccessivo stress accumulato, dopo soli 5 mesi dall'inizio della tetrarchia. Evidentemente tra i tre pretendenti doveva essere in corso una guerra di logoramento fuori dal comune. A questo punto la lotta si riduce a due nomi:  Liu De-Yin e Wei Che-Chia.

Morris Chang prenderà in mano ad interim il reparto di R&D, fino al prossimo cambio.