Il mercato Enterprise è sempre stato molto diverso rispetto a quello consumer, in quanto la realizzazione di grandi Data Center richiede la conformità a qualità molto particolari. Spesso, non sono le prestazioni pure a determinare la scelta di un prodotto, ma altre caratteristiche solitamente ritenute di minore importanza dalla clientela consumer, come ad esempio il basso consumo di energia elettrica o la possibilità di utilizzare un sistema di dissipazione economico.

 

 

Il prezzo d'acquisto di acquisto di un Server, in linea generale, è sempre stato un fattore di secondaria importanza, a meno che il risparmio conseguibile non fosse eccezionale, come accadde con l'arrivo delle CPU x86 alla metà degli anni '90, le quali costavano una frazione delle CPU Alpha (di DEC) e Power (di IBM). Operando 24/24, sette giorni su sette, i costi di gestione dei server hanno sempre sopravanzato quelli di acquisto, e di questo bisogna sempre essere consapevoli. Oggi, vent'anni dopo, la medesima situazione si sta riproponendo con l'arrivo dei SoC ARM, i quali riescono a garantire consumi bassissimi, elevata densità (molteplici SoC in uno spazio ridotto) e un costo d'acquisto molto più basso rispetto alle controparti x86.

Non v'è da stupirsi, quindi, se anche Gigabyte, partner storico di Intel fin dalle origini, abbia deciso di saltare sul carro di ARM, presentando alcuni prodotti dedicati al mercato Enterprise. Charlie Demerjian, su S|A, ci informa della loro esistenza.

La MP30-AR0 è una scheda Micro-ATX dotata del SoC Applied Micro X-Gene 1, destinato ad essere sostituito dal ben più potente X-Gene 2. Si tratta di una scheda dedicata non ad ambienti di lavoro reali, quanto allo sviluppo di software.

Per un utilizzo reale, attraverso l'utilizzo della medesima scheda madre (con il SoC dissipato passivamente), è disponibile il rack in formato U1 “R120-P30”, dove possono trovare posto 4 HDD nel formato da 3.5” o 8 nel formato da 2.5”. Si tratta di un sistema pensato per sistemi di Cloud Computing e storage ad alta densità e basso consumo.

Per un utilizzo più marcatamente di puro storage, è disponibile il rack U1 “D120-S3G”, equipaggiato con il SoC Annapurna Alpine AL5140, un quad core ancora a 32 bit (4x Cortex A15), ma in grado di pilotare un numero ben maggiore di porte SATA III (Fino a 16 HDD).

Nell'articolo conclusivo del CeBIT, abbiamo scritto che Intel piano piano sta perdendo per strada i vecchi alleati, e questa ne è una amara conferma.