Lo abbiamo visto con Assassin's Creed: Unity (puntata uno, due e tre), lo abbiamo visto con Far Cry 4, e la storia si ripete con il recentissimo Dying Light di Techland, il quale sfrutta il nuovo motore grafico Chrome Engine 6.

 

 

Cosa abbiamo visto? Abbiamo visto che i giochi basati sulla suite di sviluppo Gameworks di nVidia non solo sono quasi sempre mal ottimizzati anche per le schede della casa del camaleonte, ma tendono a addirittura a mortificare le più potenti schede video della casa di Sunnyvale. Come ha affermato Richard Huddy, Chief Gaming Scientist presso AMD, in questa intervista, nVidia pur di penalizzare pesantemente AMD non si fa scrupoli a mettere in difficoltà anche le proprie GPU più vecchie.

Sulla scalabilità del motore grafico di Dying Light sono usciti diversi articoli, e grazie a questi ci si può fare una precisa idea della pessima gestione tecnica dietro il titolo.

 

 

Partiamo con il primo approfondimento apparso sul web, ad opera dei ragazzi russi di GameGPU. Dai test appaiono evidenti subito tre fatti:

  • il gioco sfrutta pienamente solo due thread (un i3-4330 è quasi alla pari di un i7-4770K, e svernicia un i7-2600K);
  • lo SLI di GTX970, quando si gioca a risoluzioni superiori al FullHD (1080p), a causa dell'ormai noto bug relativo alla memoria grafica, semplicemente si siede, cedendo il passo allo SLI di GTX780Ti;
  • le schede di AMD vengono ridicolizzate (ad esempio in Dying Light la HD7950 è alla pari della GTX660!).

Il sito tedesco PCGamesHardware propone un articolo simile, e si giunge alle medesime conclusioni; l'ammiraglia single-GPU di AMD, la R9 290X con 4GB di VRAM, fa fatica a tenere il passo della piccola GTX670 di nVidia da 2GB.

Sempre da questi test appare evidente come le CPU FX di AMD, caratterizzate da un elevato numero di core in rapporto al prezzo, siano state completamente abbandonate a sé stesse lato ottimizzazione.

Sulla pagina del sito nVidia dedicata alle ottimizzazioni di Dying Light, nel mentre, si è acceso un vivace dibattito tra gli utenti relativamente alle povere performance ottenibili anche su configurazioni di fascia alta, se non altissima. Al pari di quanto accaduto con AC:U, anche in questo caso le schede GTX690 sembra siano state relegate al grado di paccottiglia (sebbene fino a poco più di un anno fa costassero ancora 1000 euro!), come è possibile osservare da questo screen.