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Recensione scritta da Marco Giorgini

 

 

Mandate of Heaven è la decima espansione di Europa Universalis IV e si focalizza in maniera quasi totale sull'implementare nuove meccaniche legate all'estremo oriente, la maggiore delle quali è l'introduzione del "Chinese Empire", una meccanica molto simile al Sacro Romano Impero ma in versione occhi a mandorla. Altre meccaniche importanti legate all'estremo oriente che vedremo nella nostra recensione sono: il sistema feudale giapponese, le orde della Manciuria e meccaniche uniche per Shintoismo e Confucianesimo. Per quanto riguarda il resto del mondo l'unica novità interessante sono le Ere Storiche (Age of Discovery, Age of Reformation, Age of Absolutism, Age of Revolutions), ognuna con abilità specifiche.

 

Europa Universalis IV: Mandate of Heaven è disponbile su Steam al prezzo di 19.99 Euro, e sullo store di Paradox al prezzo di 19.99 Euro.

 

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Come ben sa ogni giocatore di Europa Universalis, il Sacro Romano Impero è uno stato-non stato con cui ogni potenza europea deve fare i conti. Paradox ha deciso di inserire una meccanica simile anche in Asia, sotto il nome di Impero Cinese. Inizialmente l'imperatore della Cina è Ming e come propri vassalli avrà degli stati tributari, che per l'appunto ogni anno dovranno versare dei tributi, sotto forma di oro, manpower o punti monarca. Gli stati tributari sono un nuovo tipo di vassallo esclusivo delle culture orientali, in cui il vassallo non ha come di norma un liberty desire ma ogni anno, al momento di pagare il tributo, può rifiutarsi di farlo.

 

 

 

Gli stati tributari sono particolarmente importanti per l'Imperatore poiché più ne ha più cresce la forza del suo mandato, se invece ne ha troppo pochi subirà una perdita di valore del mandato. Questo valore è esattamente come l'imperial autority dell'HRE e analogamente permette di passare delle riforme (Non c'è però la riforma per unificare tutti in un solo stato). Per rubare il titolo di Imperatore bisogna utilizzare un apposito casus belli, ma consiglio di farlo solo quando sarete abbastanza grossi da poter avere un buon numero di stati tributari o avrete problemi di gestione.

Con l'introduzione di queste meccaniche però assistiamo ad un cambiamento epocale del bilanciamento, con Ming che è stato reso molto più stabile e forte, tanto da sembrare ora un colosso difficile da scalfire, e pure l'IA raramente andrà incontro alla famosa Mingplosion che spezzettava Ming in 7-8 stati in seguito a molteplici rivolte regionali.

 

 

Dato che siamo in tema Ming, parliamo anche di una nuova meccanica unica legata alla sua religione, il Confucianesimo. Ora gli stati che adottano questa religione possono armonizzare le altre religioni, un processo molto lungo ma che permette di trattare la religione in questione come se fosse Confuciana a tutti gli effetti, senza quindi obbligarci a un lungo e destabilizzante processo di conversione forzata alla religione di stato.


Il Giappone è sempre stato un paese abbastanza popolare in Europa Universalis e in questa espansione riceve una profondità ancora maggiore rendendolo sempre di più uno scenario separato all'interno del mondo di gioco. Le provincie sono state spezzettate, e ora di numero sono più del doppio, e raddoppiati sono pure i clan feudatari del Giappone. Inoltre ora la lotta per lo shogunato è ancora più cruento, dato che basterà annettere la provincia di Kyoto per scippare il titolo al precedente shogun.

 

 

 

Anche la religione di stato, lo Shintoismo, ha ricevuto delle meccaniche uniche, basate sull'isolazionismo. Le premesse sono che con degli eventi e delle decisioni apposite potremmo rendere la nostra nazione più o meno isolata dal resto del mondo, isolazionismo che è sempre stata caratteristica importante della storia del Giappone feudale.


La regione della Manchuria vede un'altra meccanica unica essere attivata, ovvero i war banner. Gli stati di cultura manchu, quindi orde se non hanno ancora riformato il governo, possono richiamare le bandiere di guerra e ottenere delle truppe spendendo soldi anziché manpower. In termini di gioco richiamerebbero dalle varie tribù che compongono l'orda i migliori guerrieri per formare un unico grande esercito.

 

 

Questa meccanica da un po' di sale ad una regione in effetti un po' anonima rispetto all'importanza storica che dovrebbe rivestire, ed inoltre per tutti gli stati di cultura manchu è possibile creare il TAG Manchu unificando le orde della regione.


Le quattro ere storiche: Age of Discovery, Age of Reformation, Age of Absolutism ed Age of Revolutions sono, purtroppo, l'unica novità di rilievo che riguardi davvero tutte le nazioni del mondo. Le varie ere si susseguono con una durata di circa un secolo ciascuna, ed all'interno di questo lasso di tempo si potranno sbloccare delle abilità speciali a patto di aver prima guadagnato punti splendore (Raccolti portando a termine delle missioni specifiche, ad esempio durante l'era delle scoperte è proprio la scoperta dell'America uno degli obiettivi). Alcune abilità sono invece esclusive di 4 nazioni per ogni era, nazioni che hanno avuto una notevole importanza storica in quel contesto, abilità che quindi le aiuteranno a farsi onore anche nel gioco.
Inoltre, se avremo sufficienti punti splendore, potremo dare il via, una sola volta per partita, a un'età dell'oro per la nostra nazione, dandoci gustosi bonus per la bellezza di 50 anni.

 

 


Dato che è già uscita una piccola patch che però introduce qualche innovazione, oltre a correggere i bug più importanti del nuovo DLC, è giusto spenderci qualche parola.

Le novità interessanti sono due, una è la possibilità di creare il TAG Yuan, richiamo alla dinastia Yuan che riunificò nel 1279 la Cina e il cui fondatore fu il Khubilai Khan nipote di Gengis Khan nonché ultimo Gran Khan (E' evidente che questa introduzione interessi solo agli appassionati di storia, ma se giocate a EU è probabile che lo siate).

Altra modifica, molto più sostanziale in termini di gioco, è il ribilanciamento della meccanica dei sailors, ovvero il manpower navale. Le modifica principale è che ora le navi non in porto consumeranno ogni mese il 2% del loro costo base di sailors. Inoltre sono stati ribilanciati gli edifici porto e cantiere navale. L'intenzione dichiarata è quella di dare finalmente una profondità strategica a questo aspetto troppo spesso sottovalutato in EU: d'ora in poi se volete una flotta forte dovrete investire negli edifici collegati, e le flotte più grandi vi prosciugheranno presto il pool di sailors se non ne generate a sufficienza.


Tirando le conclusioni sull'ultima fatica di Paradox la sensazione che abbiamo è che le nuove meccaniche e bilanciamenti, nonostante siano interessanti e validi, siano troppo focalizzati su una singola regione, tra l'altro non la più giocata, lasciando poche novità se vogliamo fare una campagna con una nazione extra-asiatica. L'unica novità di rilievo per tutti sono le ere storiche, mentre il bilanciamento della marina fa parte delle free patch ... davvero troppo poco per un DLC maggiore.

Questa considerazione ci fa classificare Mandate of Heaven come uno dei DLC di EU4 più situazionali, il cui acquisto è da consigliare ad occhi chiusi solo se volete giocare con qualche nazione dell'estremo oriente. Risulta invece bypassabile se non vi interessa questa parte di mondo, un po' come già Conquest of Paradise e El Dorado che si focalizzano su Nord e Sud America.

È già stata annunciata la prossima free patch, per ora sappiamo solo il nome, ovvero "Hungary", che ci fa ben sperare per qualche novità anche per quanto riguarda il vecchio continente, scenario  giocato nella stragrande maggioranza delle partite in EU. Se sarà mantenuto lo standard qualitativo della precedente free patch "Danemark" ci sarà comunque di che gioire per gli appassionati!