Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Due chiacchiere fra amici
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Mitch
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Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Mitch »

Ecco la lettera ricevuta da mia madre:
Gentilissime e gentilissimi insegnanti,

oggi per la prima volta dopo undici trimestri il PIL italiano torna a
crescere. È un risultato di cui dovremmo essere felici, dopo anni di
recessione. Ma personalmente credo non basti questo dato: l'unica strada per
riportare l'Italia a crescere è investire sulla scuola, sulla cultura,
sull'educazione. Non ci basta una percentuale del PIL, ci serve restituire
prestigio e rispetto alla scuola.

Stiamo provando a farlo ma purtroppo le polemiche, le tensioni, gli scontri
verbali sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare.
Utilizzo questa email allora per arrivare a ciascuno di voi e rendere
ragione della nostra speranza: vogliamo restituire centralità all'educazione
e prestigio sociale all'educatore. Vogliamo che il posto dove studiano i
nostri figli sia quello trattato con più cura da chi governa. Vogliamo
smetterla con i tagli per investire più risorse sulla scuola. In una parola,
vogliamo cambiare rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi. Dopo anni di
tagli si mettono più soldi sulla scuola pubblica italiana.

L'Italia non sarà mai una superpotenza demografica o militare. Ma è già una
potenza superculturale. Che può e deve fare sempre meglio. Per questo stiamo
lavorando sulla cultura, sulla Rai, sul sistema universitario e della
ricerca, sull'innovazione tecnologica. Ma la scuola è il punto di partenza
di tutto. Ecco perché crediamo nel disegno di legge che abbiamo presentato e
vogliamo discuterne il merito con ognuno di voi.

Intendiamoci. Non pensiamo di avere la verità in tasca e questa proposta non
è “prendere o lasciare”. Siamo pronti a confrontarci. La Buona Scuola non la
inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: siete
molti tra voi, non tutti voi. Il nostro compito non è fare l'ennesima
riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e garantire la qualità
educativa.

Per questo con il progetto La Buona Scuola:

I. Assumiamo oltre centomila precari. Ovviamente chi non
rientra nell'elenco si lamenta, quelli del TFA non condividono l'inclusione
degli idonei del 2012, quelli della GAE chiedono di capire i tempi, quelli
del PAS fanno sentire la propria voce. Tutto legittimo e comprensibile. Ma
dopo anni di precariato, questa è la più grande assunzione mai fatta da un
Governo della Repubblica. E non è vero che ce l'ha imposta la Corte di
Giustizia: basta leggere quella sentenza per capire che la Corte non ci ha
certo imposto questo.

II. Bandiamo un concorso per altri 60 mila posti il prossimo
anno. Messa la parola fine alle graduatorie a esaurimento si entra nella
scuola per concorso. Ma i concorsi vanno fatti, non solo promessi.
Altrimenti si riparte da capo.

III. Mettiamo circa quattro miliardi sull'edilizia scolastica.
Ancora non sono sufficienti a fare tutto, ma sono un bel passo in avanti,
grazie anche all'operazione Mutui BEI che vale circa 940 milioni di euro.
Costruire una Buona Scuola passa anche dai controsoffitti e dagli infissi,
non solo dalle previsioni normative. É il più grande investimento in
edilizia scolastica mai fatto da un Governo della Repubblica.

IV. Diamo più soldi agli insegnanti. Ci sono 40 milioni di euro per
la vostra formazione. A questi si devono aggiungere 500 euro netti a testa
per la Carta del Professore: musica, libri, teatro, corsi per pagare ciò che
ritenete utile per aiutarvi nella vostra crescita culturale. E ci sono 200
milioni di euro per il merito. Possiamo discutere sui criteri con cui
applicare il merito, ma questi soldi non possono essere dati in parti uguali
a tutti.

V. Attuiamo l'autonomia. Dopo anni di ritardi completiamo il
disegno dell'autonomia attribuendo libertà educativa e progettuale alle
singole scuole e impedendo alle circolari ministeriali di governare in modo
centralistico gli istituti. Si rafforzano responsabilità (e conseguenti
valutazioni) del dirigente scolastico che non è certo uno sceriffo ma un
primus inter pares dentro la comunità educativa.

VI. Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro. Abbiamo il 44% di
disoccupazione giovanile e un preoccupante tasso di dispersione scolastica.
Segno evidente che le cose non funzionano. Replichiamo le esperienze di quei
Paesi come Germania, Austria e Svizzera che già sono presenti sul territorio
nazionale in Alto Adige con il sistema duale, puntando a un maggior
coinvolgimento dei ragazzi nelle aziende e ad un rafforzamento delle loro
competenze.

VII. Educhiamo cittadini, non solo lavoratori. L'emergenza
disoccupazione giovanile va combattuta. Ma compito della Buona Scuola non è
solo formare lavoratori: è innanzitutto educare cittadini consapevoli. Per
questo reintroduciamo spazio per la musica, la storia, l'arte, lo sport. E
valorizziamo la formazione umanista e scientifica.

VIII. Affidiamo a deleghe legislative settori chiave. Ci sono temi su
cui da decenni si aspetta un provvedimento organico e che finalmente stanno
nelle deleghe previste dal testo. In particolar modo un maggiore
investimento sulla scuola 0-6 e gli asili nido, sulla semplificazione
normativa, sul diritto allo studio, sulla formazione iniziale e l'accesso al
ruolo degli insegnanti.

Ho letto tante email, appassionate, deluse, propositive, critiche. Mi hanno
aiutato a riflettere, vi sono grato. Leggerò le Vostre risposte se avrete
tempo e voglia di confrontarvi. Da subito posso fare chiarezza su alcune
voci false circolate in queste settimane:

- Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto;

- I giorni di vacanza non si toccano:

- Nessuno può essere licenziato dopo tre anni;

- Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra
vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto.



C'è un Paese, l'Italia, che sta ripartendo. Con tutti i nostri limiti
abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri
figli. Sciuparla sarebbe un errore. Conosco per esperienza di padre, di
marito, di studente l'orgoglio che vi anima, la tenacia che vi sorregge, la
professionalità che vi caratterizza. Mentre scrivo sul computer scorrono
nella mente i volti e i nomi dei professori che mi hanno accompagnato come
credo accada spesso a ciascuno di voi: le storie di chi all'elementare
Rodari, alla media Papini, al Liceo Dante si è preso cura della formazione
mia e dei miei compagni di classe. Un professore collabora alla creazione
della libertà di una persona: è veramente una grande responsabilità. Vi
chiedo di fare ancora di più: darci una mano a restituire speranza al nostro
Paese, discutendo nel merito del futuro della nostra scuola. Il nostro
progetto non è “prendere o lasciare” e siamo pronti a discutere. Ma
facciamolo nel merito, senza la paura di cambiare. L'Italia è più forte
anche delle nostre paure.



Aspetto le Vostre considerazioni.

Intanto, buon lavoro in queste settimane conclusive dell'anno scolastico.

Molto cordialmente,



Matteo Renzi
"Happiness is an attitude. We either make ourselves miserable, or happy and strong. The amount of work is the same."

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Il nabbo di turno
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Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Il nabbo di turno »

Sfrutto un attimo questo thread per dire la mia sulla scuola italiana(itis quarto anno).
Stato di decadenza, sia strutturale che nell'insegnamento, ad oggi, nella mia sezione, trovo 2/3 prof che RUBANO letteralmente lo stipendio da anni, e hanno il culo parato, nonostante le continue lamentele di alunni e genitori, ma anche di qualche mormorio di prof che conoscono l'operato di certi signori,eppure contro elementi del genere non ci si fa NULLA.
Mentre i prof più meritevoli e onesti hanno un budget molto ridotto, quasi inesistente per compiere attività interessanti e pienamente inerenti al corso...
Senza contare che certi professori non hanno assolutamente un contegno nel dare le valutazioni, motivandole come metodo per far studiare gli alunni, che ovviamente, sono continuamente dei capri espiatori, anche di colpe che non hanno, e se le hanno, sono comunque intrecciate con i professori stessi, perchè certa gente la devi fermare se si comporta in un modo non adeguato, non che dopo che gli onesti si sono fatti un culo tanto per passare l'anno direttamente a giugno, mentre l'imbecille di turno studiando solo il mese di maggio viene rimandato presentandosi a settembre con una preparazione scarsa, eppure gli danno un calcio nel culo.

Imho la scuola italiana rispecchia appieno lo stato della nostra società, e la riforma del signor renzi darà il colpo di grazia all'intero sistema scolastico.
Qui le cose invece di migliorare peggiorano, e se si da' ragione ad un imbecille patentato come poletti(min. del lavoro), che invece di concentrarsi sul diminuire la disoccupazione, si preoccupa delle vacanze estive giudicate troppo lunghe, ma io in 3 mesi faccio lavori estivi, studio per la patente, parto dai parenti, non posso permettermi di fare un solo mese di vacanza.
Vabbe' che io ormai con la scuola ho quasi finito, ma poveri ragazzi, tra un anno qui potrebbe essere un vero dramma...
In medio stat virtus!

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Alessio89
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Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Alessio89 »

Basta questo per volerlo prendere a badilate nei denti:
Si rafforzano responsabilità (e conseguenti
valutazioni) del dirigente scolastico che non è certo uno sceriffo ma un
primus inter pares
dentro la comunità educativa.
Primus inter pares era il modo in con cui si definiva Ottaviano Augusto davanti ai senatori per giustificare la continuazione della "tradizione di famiglia". Prima di lui Giulio Cesare, suo padre adottivo, si fece proclamare dictator perpetuus dal Senato (dopo aver sterminato tutti i suoi oppositori) e nello stesso anno fu brutalmente ucciso con 23 accoltellate, tra cui una di suo figlio adottivo Bruto. Dopo Augusto, Tiberio decise finirla con questa farsa e si fece chiamare direttamente imperatore.

In pratica ora il dirigente scolastico è a metà fra un dittatore ed un imperatore. Che bella cosa.

GG

VI. Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro. Abbiamo il 44% di
disoccupazione giovanile e un preoccupante tasso di dispersione scolastica.
Segno evidente che le cose non funzionano. Replichiamo le esperienze di quei
Paesi come Germania, Austria e Svizzera che già sono presenti sul territorio
nazionale in Alto Adige con il sistema duale, puntando a un maggior
coinvolgimento dei ragazzi nelle aziende e ad un rafforzamento delle loro
competenze.
In pratica mira a fare come in Germania, orde di giovani lavorator... ehm in cerca di lavoro con un'istruzione squallida e già abituati prima del raggiungimento della maggiore età ad essere sfruttati.

GG.

VII. Educhiamo cittadini, non solo lavoratori. L'emergenza
disoccupazione giovanile va combattuta. Ma compito della Buona Scuola non è
solo formare lavoratori: è innanzitutto educare cittadini consapevoli. Per
questo reintroduciamo spazio per la musica, la storia, l'arte, lo sport. E
valorizziamo la formazione umanista e scientifica.
Ah ah, e come intendi farlo di grazia? Aggiungendo ore in più o il dopo-scuola? Giammai, costa troppo.
Togliendo le ore di religione? Ahahaha, e poi chi lo stente i cardinali? Non sia mai che smettiamo di pargare i loro dipendenti coi soholdi nohstri!!!...
Riorganizzare le medie e le superiori per non ripetere millemila volte le stesse cose? Siamo matti, chi ha mai parlato di scuole medie, quelle servono a scremare chi ha già il cervello in pappa e mandarlo alle professionali, mica siamo scemi!
- Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto;
Non serve un ruolo per avere poter in un CDA, basta essere finanziatori.
- I giorni di vacanza non si toccano:
Peccato, era l'occasione per introdurre un calendario più virtuoso e che rincoglionisce di meno i genitori (che in estate lavorano!) e gli studenti (che si fanno blocchi enormi di periodo studio/vacanza alternati). E sì che mettevi 4mld per l'edilizia scolastica, non riesci proprio a sistemare le aule per non farle diventare dei forni a giugno, vero?
- Nessuno può essere licenziato dopo tre anni;
Ma come, prima cancelli l'articolo 18 per i privati e poi confermi l'intoccabilità degli statali? In pratica basta che un prof faccia il minimo indipensabile per 3 anni in modo da non essere pagato e poi fancazzismo a go go, grandioso. Ma non dovevano essere valutati? O era solo per i primi tre anni? Minchia se lo sapevo studiavo per scaldare il culo alla cattedra pure io!
- Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra
vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto.
E i concorsi sono di "ambito territoriale ristretto", in pratica multi-provinciale/regionale. Non è che i presidi hanno solo amici/amiche nei territori complementari in distanza al loro luogo di lavoro.

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Alessio89
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Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Alessio89 »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... a/1691958/

Qualcuno si sente già la corona d'alloro sulla testa...

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Alessio89
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Iscritto il: martedì 29 novembre 2011, 23:47

Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Alessio89 »


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Il nabbo di turno
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Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da Il nabbo di turno »

Grande nocoldiz!
In medio stat virtus!

mafferri
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Re: Lettera del Presidente del Consiglio agli insegnanti

Messaggio da mafferri »

Alè non puoi immaginare quanto mi deprime vedere il presidente del consiglio........

Ormai ho perso le speranze che la politica possa depurarsi dalla merda in cui sguazzano.

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