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Diciamocelo chiaramente, Diablo 3 non è nato come gioco di ruolo. Questo l'ho anticipato qualche riga più sopra, e adesso vediamo di capire il perché.

Il gioco di per sé è divertente, andando avanti e salendo di livello sbloccherete nuove capacità o potenzierete quelle già in uso, oppure vi verranno donate capacità passive. Continuando a giocare aumenterà il livello di difficoltà, e questo renderà necessario un utilizzo oculato di quelle capacità. Non sarà possibile spammarle a piene mani, e si dovrà utilizzarle al momento opportuno negli scontri più impegnativi. Già all'inizio, quando verso il 7° livello ho attivato una trappola che ha fatto apparire una moltitudine di scheletri, sono stato chiamato al primo vero scontro di massa un po' impegnativo, e che poteva provocare la facile morte del mio personaggio.

A questo, però, si limita la "giocabilità pensante" di Diablo 3: utilizzare al meglio le abilità del personaggio. Nell'arco dei 60 livelli del personaggio non dovrete mai mettere un punto caratteristica, un punto abilità o scegliere una particolare capacità. E' vero, Diablo 3 può essere rigiocato a diversi livelli di difficoltà, ma il divertimento finisce qui.

In alcuni frangenti potremo accettare di farci accompagnare da qualche PNG nelle nostre avventure. Un interessante escamotage per cercare di aggiungere almeno una briciola di componente GDR.

In Diablo 2 era possibile realizzare diversi personaggi. Si sceglieva il Necromante? Si potevano creare diverse build. E' vero, spesso erano copiate pari pari dai forum, ma erano diverse declinazioni di uno stesso personaggio, con punti di forza e di debolezza, che richiedevano anche diversi equipaggiamenti. Qui c'è un mago, ed un mago rimane.

Come non ricordare poi i territori realmente vasti che potevano essere esplorati? Ora le mappe di Diablo 3 sembrano piccole in confronto. La stessa cosa è accaduta alla serie TES, con il passaggio da Morrowind a Oblivion.

Anche le ambientazioni più anonime, come questo campo di zucche, sono curate nei minimi particolari.

Si può dire che Blizzard abbia voluto estremizzare una corrente di pensiero all'interno della fan base, quella dell'Hack n'Slash. Probabilmente quella con più adepti. Oggi all'interno della comunità vi sono quelli che criticano il gioco, altri che lo osannano. Nessuno di loro sbaglia, però, personalmente, propendo per i primi. Questo non vuol dire che Diablo 3 sia un brutto gioco, semplicemente non è il seguito che tutti si aspettavano.

Blizzard ha deciso che Diablo 3 avrebbe dovuto avere il bacino di utilizzo più ampio possibile, soprattutto in vista di un porting per console, e il risultato non poteva che essere questo.