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***ATTENZIONE*** leggendo questa recensione potrete incorrere in alcuni inevitabili spoiler, riguardanti sia i due precedenti titoli, sia il nuovo Wolfenstein II: The New Colossus.

A distanza di circa tre anni dal rilascio di Wolfenstein: The New Order, e due dal prequel Wolfenstein: The Old Blood, il team Machine Games (Creato nel 2009 dagli ex-fondatori di Starbreeze Studios, ed acquisito da ZeniMax Media nel 2010) e Bethesda Softworks, in qualità di publisher, in vista dell'inverno hanno provveduto a scaldare gli animi dei giocatori con il rilascio di un nuovo capitolo di questa serie.

Annunciato in occasione dell'E3 '2017 di Las Vegas, Wolfestein II: The New Colussus offre la possibilità di vestire nuovamente i panni del capitano B.J. Blazkowicz. Lo avevamo lasciato, al termine del capitolo del 2014, nella fortezza denominata "London Nautica", con l'esplosione di una granata che, oltre ad uccidere il suo acerrimo nemico "Deathshead", gli aveva provocato delle gravi ferite.

Spunti di lettura:

Wolfenstein: The New Order, a caccia di nazisti [recensione PC]

Wolfenstein: The Old Blood, il prequel che mancava [recensione PC]

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Wolfenstein II The New Colossus HOME

Wolfenstein II: The New Colossus è ambientato nell'America del 1961. Il continente risulta praticamente in mano ai nazisti. Questi hanno trasformato Manhattan in un'isola post-nucleare, a seguito di un bombardamento che ha convinto il governo dell'epoca a cedergli le redini del comando. Hanno eretto un muro intorno a New Orleans e stanno epurando la città, bruciando case e persone. E non si fanno problemi a insediarsi nella provincia americana sentendosi a casa loro, prendendo ciò che vogliono e comportandosi come peggio credono.

Ancora una volta gli sviluppatori hanno impiegato tutte le loro risorse nella realizzazione di un FPS old-school, carente per scelta del comparto multiplayer, ma che sembra aver convinto la grande critica per il solido gameplay, per la trama e per il rendimento grafico.

Ma, dati i numerosi 9/10, sarà davvero oro tutto quel che luccica? Scopriamolo insieme..

Wolfenstein II: The New Colossus è disponibile da giorno 27 ottobre 2017 per Xbox One, PlayStation 4 e PC Windows (tramite Steam), per quest'ultimo al prezzo di 59.99€ con la possibilità di acquistarne separatamente il Season Pass al prezzo di 24,99€.

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Spunti di lettura:

[E3'2017] Bethesda svela Wolfestein II: The New Colossus e The Evil Within 2

Wolfenstein II: The New Colossus, disponibile il trailer "BASTA NAZISTI!"

Wolfenstein II: The New Colossus, disponibile il trailer gameplay "NAZISTI A NEW ORLEANS"

Wolfenstein II: The New Colossus, disponibile il trailer di lancio

Wolfenstein II: The New Colossus, disponibili i requisiti hardware minimi e consigliati

 


Come già analizzato circa due settimane fa, gli sviluppatori hanno dichiarato che per far girare questo titolo su PC bisogna essere in possesso di una configurazione hardware sopra la media. Come spesso accade in questi casi, ci troviamo dinanzi ad una situazione "poco chiara", che chiariremo nella prossima pagina di questo articolo:

• per prima cosa possiamo notare che viene richiesta una CPU dotata di almeno 8 thread logici, il che ci pare un tantino eccessivo, sia per i requisiti minimi sia per quelli consigliati (Nonostante in molti sappiano che tra le due serie di CPU suggerite non vi sia poi questa sostanziale differenza);

• in secondo luogo, passando alle GPU suggerite, è un paradosso vedere una AMD R9 290 paragonata ad una Nvidia GTX 770 nei requisiti minimi. Passando poi ai consigliati troviamo giustamente la GTX 1060 di Nvidia e la RX 470 di AMD.

In possesso dei requisiti minimi sarà possibile sfruttare il preset Alto/Ultra senza dover rinunciare ad un framerate elevato, il che offrirà una esperienza sicuramente migliore rispetto a quella ottenuta sulle attuali console next-gen. Queste eseguono il titolo alla risoluzione 1080p, con un framerate bloccato a 60FPS, ma che non sempre riescono a mantenere.

Il vantaggio di avere una configurazione di alto livello sarà quello di poter giocare con impostazioni grafiche più alevate, con framerate sbloccato (Da 60FPS in su) e a risoluzioni superiori al classico 1080p (Il gioco supporta le risoluzioni 2K/4K oltre ai setup multi-monitor ed il formato 21:9).

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REQUISITI MINIMI:

OS - Windows 7/8.1/10 a 64-bit
CPU - Intel Core i7-3770 oppure AMD FX 8350
RAM - 8 GB
HDD - 55GB
GPU - NVIDIA GeForce GTX 770 oppure AMD R9 290 (magari si voleva intedere HD7970?)

REQUISITI CONSIGLIATI:

CPU - Intel Core i7 4770 oppure AMD FX 9370
RAM - 16GB
GPU - NVIDIA GeForce GTX 1060 o AMD RX 470

 

Al pari di DOOM, uscito lo scorso anno, anche Wolfenstein II: The New Order utilizza il motore grafico id Tech 6 sviluppato da id Software, successore del dell'id Tech 5 utilizzato per Wolfenstein: The OldBlood ed il precedente The New Order e reso popolare per l'utilizzo delle MegaTexture (Maggiori informazioni qui e qui).

Rispetto alla versione precedente questo "nuovo" engine grafico è stato particolarmente ottimizzato per girare in 1080p a 60FPS (Come necessita il tipo di gameplay che caratterizza questo titolo, strizzando inoltre l'occhio alle console next-gen), e vede la re-introduzione del sistema di illuminazione dinamica e soprattutto l'introduzione del Physically Based Rendering (L'engine che ottimizza il riflesso della luce sulle vari superfici in modo da conferire agli scenari un effetto fotorealistico, simile a quanto visto con lo Snowdrop engine di Ubisoft ed il più recente Frostbite 3 di DICE).

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Indovinate un po'?! La situazione non è affato cambiata, ma se non altro il codice è abbastanza ottimizzato ed è facile ottenere un framerate decente. Il risultato ottenuto è sicuramente d'impatto e viene evidenziato sopratutto "negli ambienti chiusi" ma per il resto, anche se in maniera più contenuta, rimangono i pregi/difetti dell'engine precedente. 

Ergo, anche questa volta ci troveremo indubbiamente di fronte a scenari mozzafiato con la percezione di una linea d'orizzonte decisamente distante, ed appagante per gli occhi, grazie agli effetti "haze flare", ma con un'eccessiva perdita di qualità laddove si va a visualizzare qualsivoglia tipo di oggetto da vicino.

Difatti in molti casi ci si troverà nella situazione di poter "ammirare" alcuni spigolosi e decisamente poco definiti particolari, che a momenti ci saremo aspettati di vedere sulla vecchia PlayStation 2, oppure di notare, nei casi in cui si giri bruscamente la visuale, un evidente pop-in delle texture ed un brusco calo del framerate (Gioie e dolori derivate dalla tecnica di streaming delle texture, sopratutto se si utilizzano schede grafiche non abbastanza prestanti).

 

 


L'utilizzo di questo engine rende quasi nulle le differenze tra i preset grafici minimi e massimi (Non Ultra in questo titolo, attenzione, ma Mein Leben!).

Nel video allegato qui di seguito, da noi realizzato per l'occasione, tentando di sfruttare al meglio gli scenari offerti dalla prima missione del titolo, potrete vedere i due preset a confronto. Le differenze appariranno solo ad un occhio molto attento ai dettagli.

Utilizzando il preset più esoso in termini di risorse (Fate caso ai dati restituiti dal tool MSI Afterburner in accoppiata con RivaTuner, nell'angolo in alto a sinistra) avremo un migliore rendimento delle fonti di illuminazione, delle ombre e delle particelle generate, una integrazione dei dettagli più realistica (Come ad esempio il rendimento di una pozzanghera d'acqua su di una superficie metallica, vedi minuto 1:10).

Detto ciò, sappiate che questo titolo risulta abbastanza godibile sfruttando il preset più basso, purchè sia attivato l'antialiasing.

N.B. ci scusiamo per la non perfetta qualità dell'immagine, ma il tool ShadowPlay di Nvidia da noi utilizzato non funziona attualmente con tale titolo in modalità schermo intero, quindi le varie registrazioni sono state effettuate eseguendolo in finestra, e dunque non proprio in 1080p.

 

 


La nostra prova è stata effettuata sulla ultima revisione della build ITX realizzata in collaborazione con Fractal Design, GigaByte Italia e Reeven, che può contare ora sulla CPU Ryzen 7 1700 di AMD oltre che sulla fidata GPU Nvidia GTX 1070 in variante G1 Gaming prodotta da GigaByte, senza dimenticare la precedente configurazione ITX di fascia entry-level realizzata in collaborazione con SilverStone, accreditata di CPU Intel Core i3-6100 e GPU AMD GigaByte HD7950 WindForce 3X.

Di seguito alcuni scatti che ritraggono i sopracitati sistemi di prova:

   gigaminipc silverstoneminipc

Sistemi di prova
 

ITX Entry Level

ITX Enthusiast

Processore

Frequenza

Intel Core i3 6100

stock

AMD Ryzen 7 1700

stock

Dissipatore

SilverStone TD03-Lite

Reeven Brontes (red fan)

Memoria RAM

2*8GB DDR4 G.Skill TridentZ

@3200MHz (CL16)

2*16GB DDR4 G.Skill TridentZ

@3200MHz (CL15)

Scheda Madre

AsRock B150M ITX

GigaByte AB-350N WiFi

dGPU

vendor

frequencies

heatspreader

AMD HD7950 3GBD5

Gigabyte

900-5000MHz

(core-memory)

Windforce 3X

Nvidia GTX 1070 8GBD5

Gigabyte G1 Gaming

≈2000-8008MHz

(boost-memory)

Windforce 3X

Driver

AMD ReLive 17.10.3 BETA

GeForce 388.13

SSD

OCZ Arc 100 240GB

SanDisk Extreme Pro 480GB

Transcend SSD220S 480GB

HDD

Seagate Momentus 1TB

2.5" - 5400rpm/8MB

WD Blue 1TB via USB3.0

3.5" - 7200rpm/64MB

Alimentatore

SilverStone SX500-LG 80+ Gold

Integra 450W 80+ Bronze (by FSP)

Case

SilverStone RVZ01 + iTek LED RGB

Fractal Design Node 202 + iTek LED RGB

OS

 Windows 10 PRO x64
 Periferiche

Razer Blackwidow TE Chroma V2 + Mamba Wireless & Firefly

Monitor

LG 29UM57

29" - 21:9 - 2560*1080p

 

Come accade (Purtroppo!) su molti titoli, recenti e non, anche Wolfenstein II: The New Colossus non dispone di alcun benchmark per verificare le effettive prestazioni di ogni configurazione hardware, e non pare supportare i tool di diagnostica come FRAPS (Sappiate che, fino al rilascio delle prime patch in beta, per un po' non è stato possibile utilizzare l'overlay di Steam per catturare gli screenshot!).

Nonostante ciò, tenteremo di darvi ugualmente un'idea del suo rendimento sulle nostre piattaforme di test, monitorando i parametri di sistema tramite MSI Afterburner, GPU-Z ed il Task Manager di Windows.

Al primo avvio del gioco, con la configurazione più prestante delle due a disposizione, abbiamo subito settato il massimo preset grafico disponibile, che non è chiamato "ultra" ma "Mein Leben!", con risoluzione 2560*1080p.

Il nostro PC di punta è riuscito a garantire i 75FPS fissi per tutta la durata della campagna principale, con un utilizzo del core grafico del 55% circa e la VRAM completamente satura, la CPU sfruttata al 30% circa e la memoria di sistema occupata attorno agli 8GB. 

 

wolfenstein uber 75fps

 

Allo stesso modo, abbiamo avviato il titolo nelle medesime condizioni sulla piattaforma di test dotata di CPU Intel Core i3-6100 e GPU AMD HD7950 3GBD5.

Sorprendentemente, nonostante ancor prima di avviare il titolo avremmo scommesso un rene sulla VRAM satura, il sistema ha reso possibile ottenere un framerate medio di poco superiore ai 30FPS!

La povera ed immortale HD 7950, sfruttando anche 3GB di memoria video dinamica per sopperire al peso dell'engine grafico, ha lavorato costantemente al massimo delle sue capacità, con la CPU occupata al 50% circa.

Un gran risultato considerando l'età della scheda, sebbene non possa dare giustizia ad un titolo che è pensato per girare "almeno" a 60FPS. Nessun problema, basta attivare il preset "Ultra", disattivare il VSync e settare l'antialiasing su FXAA per avvicinarsi tremendamente a questo obiettivo!

 

wolf ultra hd7950

 


***ATTENZIONE*** leggendo questa recensione potrete incorrere in alcuni inevitabili spoiler, riguardanti sia i due precedenti titoli, sia il nuovo Wolfenstein II: The New Colossus.

Come già anticipato nella prima pagina di questo articolo, al termine di Wolfestein: The New Order abbiamo lasciato il capitan Blazkowicz in condizioni più che disperate. Subito dopo l'esplosione della granata che ha ucciso Deathshead, il protagonista si vede praticamente atterrato e con diversi metri di intestino che gli fuoriescono dall'addome.

Fortunatamente il team della resistenza, compresa la sua compagna Anya (Nonchè infermiera che si prese cura di lui per diversi anni prima che si risvegliasse dal coma, all'inizio di Wolfenstein: The New Order), riesce a recuperarlo giusto in tempo per farlo curare dall'orologiaio ebreo Set Roth (Ricordiamo, un semplice orologiaio ebreo, custode del segreto Da'at Yichud, liberato da un campo di concentramento e di conseguenza divenuto parte della resistenza).

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Il capitan Blazkowicz si sveglia dal coma, di oltre sei mesi, all'interno del sottomarino denominato "Il Martello di Eva" sottratto ai nazisti, giusto in tempo per assistere all'abbordaggio delle armate del generale Frau Engel.

Quest'ultima sarà l'antagonista principale del titolo, la cui trama principale - laddove non ci si intrattenga con le missioni secondarie disponibili - necessita di circa 12h per essere terminata.

Purtroppo non possiamo dirvi altro, non sarebbe bello svelare la trama dato che si tratta di uno dei punti cardine del titolo.

 

N.B. come avvenuto in The New Order, anche qui sarà presente il prologo dove potremo scegliere se sacrificare Wyatt o Fergus.

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Il gameplay, fulcro di un titolo di tale calibro e nomea, è rimasto quasi del tutto invariato, e gode di alcuni momenti di frenesia. L'unica differenza, se proprio vogliamo, è che si potranno utilizzare nuovamente due armi contemporaneamente, ma questa volta - laddove si voglia farlo o sia necessario - anche di diverso tipo.

Armi, tra le quali spuntano delle "asce da lancio" per colpire i nemici senza far rumore, che come nel capitolo precedente potranno essere migliorate sotto alcuni aspetti, grazie a kit di potenziamento da trovare sparsi negli scenari (Un incentivo all'esplorazione, non c'è che dire!).

Anche in The New Colossus potremo affrontare la trama in differenti modalità. Senza contare la possibilità di proseguire ad armi spianate, generando un genocidio di nazisti, il titolo suggerisce le modalità Tattica e Furtività (La componente Stealth, un tantino ridimensionata in questo capitolo).

Naturalmente non è possibile scegliere esclusivamente una di queste ma, più semplicemente, il gioco stesso identificherà le nostre azioni e le convertirà in progressi per i vari punti cardine di tali modalità. Ognuno di questi, una volta raggiunto come fosse obiettivo, ci offrirà un piccolo vantaggio durante il gioco (Ad esempio maggiori danni inflitti, cartucce più capienti e così via).

 

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Oltretutto, giunti ad un momento specifico della trama, ci verrà data la possibilità di scegliere tra alcuni "bonus" meccanici, i quali ci permetteranno di proseguire diversamente lungo la nostra strada (Naturalmente il level design tiene conto di ognuna di queste scelte):

  • ARIETE - si tratta di una sorta di armatura, che si attiva automaticamente quando si effettua uno scatto, che protegge la parte superiore del corpo come spalle e gomiti. Questa permette di distruggere eventuali ostacoli, sfondare porte o casse contenenti munizioni o armature, e perchè no anche travolgere i nemici;
  • BIPODE - immaginate di avere dei trampoli attivabili a comando, premendo due volte il tasto dedicato al salto. Questi supporti meccanici ci permettono di raggiungere luoghi elevati, come ad esempio ripari o posizioni tatticamente vantaggiose;
  • COSTRITTORE - ulteriore "marchingegno" che comprire il torace automaticamente quando ci si abbassa vicino a spazi ristretti, permettendo in tal caso di superarli offrendo una diversa tattica ed un ulteriore approccio all'azione. Attenzione, coprimere il torace significa non poter respirare, dunque l'uso prolungato comporta la perdita di punti salute ed alla lunga morte per asfissia del protagonista.

Non sapete quale scegliere tra questi? Beh, sappiamo che è dura ma non temete. Non possiamo dirvi come, ma sappiace che ci verrà offerta di volta in volta la possibilità di sbloccare le rimanenti due anche prima di proseguire nella trama.

 

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Per il resto non mancheranno i soliti e molteplici nemici da affrontare, gestiti da una AI di livello discreto (Tutto dipende dalla difficoltà di gioco che selezioneremo), ma che con il passare delle missioni diventerà un tantino prevedibile. Non mancheranno forze speciali corazzate e dotate di armi più potenti della media, ovviamente i vari boss "di fine livello, o quasi" ed un discreto quantitativo di robot e i cani corazzati.

Nuovamente presenti i "Comandanti", dotati ancora una volta di divisa rigorosamente in pelle e semplice pistola, sempre pronti a chiamare truppe di rinforzo, se non uccisi in tempo ed in maniera silenziosa, ed anche questa volta capiterà di doversi mettere alla guida di automobili ed altri "mezzi motorizzati".

Il tutto verrà accompagnato da una ottima colonna sonora, la quale a seconda delle situazioni potrà incutere paura o la carica per spaccare tutto, e da un discreto doppiaggio in lingua Italiana.

 


***ATTENZIONE*** leggendo questa recensione potrete incorrere in alcuni inevitabili spoiler, riguardanti sia i due precedenti titoli che il nuovo Wolfenstein II: The New Colossus.

A questo punto vi starete chiedendo "ma Vincenzo, come mai tanti dubbi dati i voti positivi ottenuti dalla critica?!", e sarò ben felice di rispondervi.

Ho apprezzato molto il gameplay "quasi invariato" rispetto ai precedenti capitoli in quanto, oltre ad aver già convinto, è divenuto un must. Al contrario, e purtroppo, nonostante l'enfasi derivata da lunghe sessioni di gioco per completarla, a mente fredda non ho ben digerito alcuni déjà-vu della trama.

Avete presente l'inizio di The New Order, con Blazkowicz che si risveglia dal coma e come prima missione affrontiamo un'invasione nazista? Beh, in The New Colossus accade la medesima cosa, con la differenza che ci troviamo a bordo di un sottomarino e costretti su di una sedia a rotelle (Allo stesso tempo sadico e divertente, per carità, lo ammetto).

Oppure, ad esempio, in The New Order il povero Blazkowicz sarà costretto a raggiungere la base lunare, al fine di rubare i codici necessari per sbloccare alcune tecnologie del Da'at Yichud. Non posso dire nulla di dettagliato, in quanto ci tengo a non svelare la trama, ma sappiate che in The New Colossus avviene qualcosa di tremendamente simile.

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"Qualcuno ha per caso perso nuovamente il gomito?! Dannazione, sempre la stessa storia, siete un branco di irrispettosi e disordinati animali!"

 

Questi sono alcuni, e non i soli, esempi di qualcosa che per il sottoscritto "sa di già visto". Ad ogni modo, anche se facendo attenzione ad alcuni particolari si potrà capire come andrà a finire, la trama risulta tutto sommato godibile - seppure a tratti ci verrà da pensare "ma come, non succede nulla?!" - e condita da diversi colpi di scena, alcuni prevedibili mentre altri inaspettati, e diverse cutscene piuttosto esaltanti, alcune traumatiche fidatevi, grazie anche alla componente splatter.

Nota del redattore:

Nel momento in cui avrete terminato il gioco, sono convinto che alcuni di voi converranno con me che ci si è un tantino allontanati dalla tematica originale di Wolfenstein (Ossia semplicemente i nazisti da eliminare), data l'introduzione di alcuni dettagli strappalacrime e stereotipi talvolta esagerati (Sarà una conseguenza voluta oppure necessaria, che ci farà ricredere in un eventuale e probabile sequel?!).

Non si parla dei soli nazisti, che per carità sono stati riprodotti in maniera piuttosto fedele per quanto riguarda il loro modo di agire (A memoria storica), ma anche della resistenza, oltre che dallo stesso protagonista, caratterizzata in alcuni punti da peculiarità forse fin troppo forzate (Anche qui mi chiedo se sono scelte espressamente volute, oppure derivanti dalle "pressioni di mercato").

Invero, credo che questo titolo abbia diverse chiavi di lettura che variano a seconda del giocatore che l'affronta. Questo, per notare quanto scritto in queste righe, deve essere necessariamente attento durante la narrazione dei fatti, senza lasciarsi condizionare troppo dalle emozioni che generano, e sopratutto "superpartes".

Tornando per un attimo al gameplay, voglio darvi un suggerimento. In alcuni punti, nonostante si possa selezionare un livello di difficoltà molto basso, sarà davvero difficile proseguire, mentre in altri ci si potrà a momenti prendere un caffè mentre i nemici ci scaricano a dosso fiumi di piombo.

Per sopperire a tutto ciò, ed aumentare il livello di sfida, consiglio a tutti di affrontare la storia con il più alto livello di difficoltà disponibile fin dall'avvio.

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"Ciao mamma, da grande voglio fare il pompiere e portare un'atomica sulle spalle!"

Per quanto riguarda il rendimento della versione PC Windows, possiamo commentarlo con un "finalmente!", sebbene la qualità grafica punti ancora una volta ad impressionare, piuttosto che a distinguersi per l'attenzione nei dettagli. Wolfenstein II: The New Colossus, al contrario di The New Order oppure The Old Blood, gira una meraviglia anche su configurazioni non proprio al passo con i tempi, grazie al più versatile ed ottimizzato id Tech 6 (Che da solo gli vale un buon mezzo punto in più sulla nostra scala di valutazione complessiva).

Detto ciò, voglio concludere come feci nell'ormai lontano 2014, in occasione dell'articolo dedicato a Wolfenstein: The New Order:

     Il mio giudizio non vuole essere cattivo, la storia è comunque avvincente e credo che tutti gli appassionati della serie debbano giocarla almeno una volta nella loro vita (Aggiungo: sopratutto se questi hanno già affrontato i due precedenti capitoli), ma sinceramente non mi sento di consigliarne l'aquisto se non ad un prezzo di cinferiore ai 30€ (Aggiungo: è già possibile farlo, date uno sguardo ai più rinomati e-shop!).

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Pro

  • Gameplay vario ed articolato, migliorato rispetto al precedente capitolo
  • Discreta trama, comparto audio e doppiaggio Italiano
  • Una piccola componente splatter
  • Un minimo di ri-giocabilità al termine della storia principale
  • Finalmente un ottimo rendimento per la versione PC Windows
  • Difficoltà di gioco graduale e scalabile ...

Contro

  • ... ma con una IA che alle volte diventa "prevedibile"
  • trama, a tratti prevedibile, che generà parecchi déjà-vu
  • prezzo, come sempre, pompato (acquistate la key dai vari e-shop!)

Il voto di Bits and Chips

8