Sulla scia di MSI, Powercolor e Asus anche Sapphire annuncia la propria interpretazione personalizzata delle schede video Radeon R9 290-series di AMD.
Nel caso del produttore di Hong Kong parliamo di soluzioni "semi-custom", in quanto Sapphire si affida al nuovo sistema di raffreddamento denominato Tri-X per tenere a bada i bollenti spiriti delle GPU Hawaii ma al tempo stesso continua ad utilizzare il PCB reference realizzato dalla casa di Sunnyvale.
Nei nostri test effettuati sulle R9 280X/270X Toxic il dissipatore Tri-X si è rivelato una piacevole sorpresa in termini di efficienza e silenziosità. Nel caso delle Tri-X R9 290-series parliamo di un sistema a tre ventole da 90mm (contro la configurazione asimmetrica a due ventole da 90mm più una da 80mm delle 280X/270X Toxic) montate su due radiatori in alluminio connessi alla base mediante 5 heatpipe in rame. Heatpipe che hanno una configurazione particolare: quella centrale è una ultra-pipe da 10mm ed è affiancata da due super-pipe laterali da 8mm più due heatpipe esterne dal classico diametro di 6mm. Ovviamente sulle R9 290-series anche la base di contatto è stata modificata per raffreddare i 16 chip VRAM.
Le schede sono overcloccate di fabbrica: la Sapphire R9 290X Tri-X (Hawaii XT: 2880 SPs, 176 TMUs) ha frequenze di 1040/5200 MHz (GPU/Mem), contro i 1000/5000 MHz del modello reference, mentre la Sapphire R9 290 Tri-X (Hawaii PRO: 2560 SPs, 160 TMUs) viaggia a 1000/5200 MHz, al posto dei canonici 947/5000 MHz.
Ricordiamo che Radeon R9 290X ed R9 290 sono accomunate dalle 64 ROPs, dal bus memoria ampio 64-bit e dal quantitativo di VRAM pari a 4GB di GDDR5.
Prezzi e disponibilità sul mercato non ancora comunicati.