Oggi, finalmente, AMD toglie i veli a Raven Ridge, declinazione APU delle uArch "Zen" e "VEGA". Si tratta, con tutta probabilità, del prodotto più atteso della nuova gestione AMD, in quanto andrà ad attaccare il mercato Consumer più importante, quello Mobile (Notebook, 2in1, Convertibili, ecc), attualmente in mano ad Intel. AMD ha atteso più del previsto per rilasciare Raven Ridge in quanto le novità sono numerose e decisamente interessanti. Sarebbe stato un peccato, quindi, mettere in commercio un prodotto non ancora pronto, non tanto dal punto di vista Hardware, quanto dal punto di vista Software (E con le schede video VEGA56 e VEGA64 lo si è potuto constatare pienamente!).

AMD, con Raven Ridge, ha deciso di utilizzare le proprie uArch di punta, Zen e VEGA, e poiché si tratta di uArch che integrano funzionalità molto sofisticate, il lavoro di integrazione si è rivelato lungo e complicato. Analizziamo nel dettaglio queste funzionalità, che per certi versi a molti potrebbero sembrare fin troppo esotiche!

 

 

Raven Ridge integra tutte le feature già viste nelle CPU Ryzen per quanto concerne i Core "Zen", ma migliorate:

  • Pure Power;
  • Precision Boost, qui presente nella versione 2.0;
  • XFR, presente nella versione Mobile XFR;
  • Neural Net Prediction;
  • Smart Prefetch.

 

 

La prima e le ultime due funzionalità non sono state toccate, mentre la seconda e la terza sono state riviste per venire incontro alle esigenze energetiche tipiche di un prodotto destinato al mercato Mobile.

Partiamo dal Precision Boost. Questa funzionalità è stata affinata per garantire frequenze di Boost più precise in relazione al carico di lavoro, alle temperature ed al consumo energetico, il tutto determinato in tempo reale. Come è possibile osservare dal grafico, questa funzionalità migliorata permetterà mediamente una più elevata frequenza di boost su tutti i core, così da migliorare le prestazioni della CPU in ogni ambito di utilizzo.

La funzionalità Mobile XFR (mXFR) garantirà una migliore gestione delle frequenze massime, soprattutto quando la APU sarà corredata da un buon sistema di dissipazione. Questo permetterà di spremere al massimo la APU, in una modalità simile ad un overclock manuale, ma rimanendo entro i limiti del TDP.

Queste due funzionalità, sfruttate all'unisono, permettono alle APU Raven Ridge di raggiungere risultati spettacolari, nonostante un IPC Single Thread inferiore a quello garantito dall'uArch "Coffee Lake" (Ma comunque paragonabile alla uArch "Skylake"). AMD sembra garantire una gestione molto più sofistica delle CPU Multicore rispetto ad Intel, ma comunque è d'obbligo attendere le recensioni delle testate indipendenti per analizzare "sul campo" quanto visto fino ad ora.

 

 

 

Passando alla componente GPU, le APU Raven Ridge garantiscono un notevole salto in avanti rispetto alle APU viste fino ad oggi, tanto della stessa AMD quando di Intel. Siamo di fronte al primo vero processore ibrido Mobile in grado di garantire prestazioni sufficienti per una degna sessione di gaming alla risoluzione FullHD. Sarà inoltre interessante osservare se i vari produttori integreranno la tecnologia Freesync 2 nei propri portatili.

Andiamo quindi ad analizzare più nel dettaglio come le funzionalità di Risparmio Energetico e di Boost funzionano all'interno di Raven Ridge, parlando del "Synergistic Power Rail Sharing" (SPRS). Questa feature è stata probabilmente la più complicata da mettere a punto da parte degli ingegneri di AMD, in quanto si è cercato di creare un FIVR (Alla Haswell-Maniera) in grado non solo di gestire i core della CPU, ma anche i CU della GPU, il tutto all'unisono!

La SPRS permette quindi una più veloce gestione delle frequenze di boost (Precision Boost 2 e mXFR), ed allo stesso tempo riesce a garantire un enormemente migliorato rapporto consumi/prestazioni, rispetto sia alle precedenti APU di AMD sia alle CPU di Intel. Questo permetterà alla APU di gestire in maniera molto articolata i carichi di lavoro su GPU e CPU, grazie anche ad un'altra feature, chiamata "Enhanced Gate States", la quale permetterà di garantire consumi estremamente bassi in situazioni di Idling e utilizzo limitato.

 

 

 

 

Raven Ridge integra anche un'altra tecnologia che negli ultimi mesi è balzata agli onori della cronaca, e che ha permesso di realizzare prodotti estremamente polivalenti come EPYC e Ryzen Threadripper. Stiamo parlando di Infinity Fabric. Grazie alla modularità garantita da questa tecnologia, AMD è stata in grado di costruire una APU in grado di operare anche a compartimenti stagni, fattore che permette una flessibilità mai vista prima. E' stato possibile organizzare Raven Ridge in due regioni distinte, in cui la regione adibita a compiti "opzionali" può essere velocemente attivata e disattivata, così da garantire una migliore gestione dei consumi.

Sempre la tecnologia Infinity Fabric, in combinazione con la feature Synergistic Power Rail Sharing, permette un velocissimo passaggio tra i diversi stadi di risparmio energetico, anche dall'ibernazione.

In conclusione, Infinity Fabric ha permesso ad AMD di realizzare una APU estremamente modulare, così da garantire il massimo controllo su ogni minima attività Hardware, dalla CPU alla GPU, fino ai sistemi di I/O. Si tratta di una vera e propria scheda madre ridotta ad un singolo SoC!

 

 

In ultimo, passiamo ad analizzare il DieShot della APU. La prima cosa che ci salta all'occhio è la caoticità dell'IMC DDR4, in alto a sinistra. Al contrario di quello che abbiamo visto in Zeppelin, quello di Raven Ridge ci mostra un canale DDR4 spalmato su una superficie piuttosto ampia. Il secondo canale è invece perfettamente ordinato ed in linea. Lo spazio dedicato ai due canali DDR4 risulta così decisamente elevato. Perché?

Passando alla iGPU, vediamo che le CU presenti On-Die sono 11, mentre quelle attive nelle due APU 2500U e 2700U sono, rispettivamente, 8 e 10. Appare possibile che le APU prodotte con tutte e 11 le CU attive possano essere destinate ad Apple, per un futuro portatile dotato di APU AMD (Abbiamo già visto come le GPU Tonga dotate di tutte le CU attive siano finite a Cupertino!). Il modulo (CCX) dei core Zen, infine, è rimasto invariato, a parte la Cache L3 dimezzata (Da 8MB a 4MB).