L’arrivo dei primi PC basati su ISA ARM è stato pronosticato da tempo, almeno fin dall’infelice avventura di Windows RT, ma finalmente, dopo diversi alti e bassi, sembra si sia giunti ad un punto di svolta.

Microsoft lavora su ARM da oltre due decenni in ambito Embedded, quindi non si può certo dire che realizzare Windows 10 per ARM sia una sfida impossibile, tutt’altro. Il Kernel è già bello e pronto. Quello che fino ad oggi ha frenato la casa di Redmond nel tentare in forze questa avventura è stata la mancanza di un partner di peso che potesse garantire uno standard Hardware di base, come lo furono Intel e IBM ai tempi della nascita dei PC negli anni ‘80 (Anche per questo Red Hat spera in una standardizzazione dei design ARM in ambito Server). Proprio la partnership con NVIDIA per lanciare Windows RT, tra il 2012 e il 2013, fu concausa dell’insuccesso della prima interazione di Windows On ARM (NVIDIA era, ed è, una casa che opera attraverso Black Box software, e questo impone scelte che portano inevitabilmente ad una chiusura della piattaforma, piuttosto che ad una sua apertura. Questo frena le altre aziende ad investirci sopra). Al contrario, già adesso Asus, HP e Lenovo stanno supportando con entusiasmo questo nuovo prodotto di Microsoft, con la presentazione dei primi modelli di pre-produzione di laptop "Always Connected".

Qualcomm, il nuovo partner di Microsoft per Windows 10 On ARM, è di tutt’altro avviso rispetto a NVIDIA, in quanto ha tutto l’interesse per fa sì che l’Hardware dei propri SoC diventi la base di questa piattaforma attraverso una più ampia apertura software. Qualcomm vive soprattutto della vendita di Licenze (Cosa che non va giù a parecchie case o, addirittura, nazioni), e il poter imporre – almeno in parte – le proprie tecnologie agli albori di una nuova era è sicuramente un’ottima intuizione a livello strategico nel medio-lungo periodo, oltre che un’occasione da non perdere (Che vada bene o male, è giusto tentare).

Il SoC Snapdragon 835, comprensivo di tutti i suoi DSP, moduli WiFi, Modem LTE, sensori d’immagine e molto altro, diverrà quindi la base di sviluppo privilegiata per le software house che intenderanno sviluppare software per questa piattaforma, con tutto quello che ne consegue.

Allo stesso modo, Microsoft potrà ottimizzare al massimo il proprio codice per una delle più potenti uArch ARMv64 in commercio, così da limitare al massimo il gap con le CPU x86 a 64 Bit.

Non è però tutto oro quello che luccica. Windows 10 è stato completamente ricompilato da Microsoft per sfruttare al massimo l’ISA ARMv64, e si sta impegnando per “portare” tutti i propri software di punta su questa piattaforma (Office 365 in primis). Vi sono però altri software che arriveranno in versione nativa solo tra un po’ di tempo. Le software house esterne a Microsoft, con tutta probabilità, aspetteranno prima di vedere se questi nuovi Notebook basati su ARM si riveleranno o meno un successo. Per questo motivo la maggior parte dei software x86 - inizialmente - gireranno in emulazione “in tempo reale” (“On the fly”), nella variante a 32 Bit. Per l’emulazione delle applicazioni x86-64 bisognerà attendere (Non si hanno tempistiche precise).

In ultimo, Qualcomm sembra procedere alla validazione delle proprie iGPU Adreno alle DX12 solo ora (Vedesi etichetta “DxNext” nella scheda del nuovo SoC Snapdragon 845). Va considerato che per abilitare le feature più avanzate delle DX12 sono richiesti alcuni IP attualmente detenuti da AMD e NVIDIA, quindi è possibile che la recente notizia sulla collaborazione tra AMD e Qualcomm in ambito Mobile vada vista proprio in questa ottica: Qualcomm offre pieno supporto a AMD per commercializzare Notebook Premium, ed al contempo AMD garantisce a Qualcomm un veloce accesso alla certificazione per le DX12.

 

Fonte:  snapdragon-845-mobile-platform-product-brief-1.pdf