Per ARM Holding, il 3Q14 si chiude in bellezza, con un utile pari a 101,2 mln di Sterline, su un fatturato totale di 195,5 mln. Per la prima volta nella propria storia ARMh supera i 100 milioni di utili in un solo trimestre.

 

 

Questo risultato è stato ottenuto grazie alla chiusura di ben 43 contratti di licenza, mentre 15 di questi sono stati siglati da aziende che per la prima volta collaborano con ARM. Così, nell'arco dell'ultimo trimestre, gli introiti dovuti alle licenze sono cresciuti del 11%. Particolare successo hanno incontrato le licenze relative all'architettura ARMv8 (7), grazie soprattutto alla crescita del mercato dei Server ad Alta Densità.

Interessanti, a riguardo, le parole di Pete Hutton, Executive Vice President di ARMh, il quale ha affermato: “I think what we’re seeing is that our business model is favourable to the server market because it allows customers to differentiate, and the end customer gets an optimised solution”.

Hutton ha speso parole anche riguardo i processi produttivi, in particolare riguardo l'utilizzo dei 16nm FinFET, come riporta David Manners su ElectronicsWeekly: “With the unusual plethora of advanced chip processes now on offer – 20nm planar, 22/16/14nm finfet and 28/20nm FD-SOI – Hutton is seeing customers using each option and none.
“There are a lot of people sitting at 28nm”, he says. Below 28nm requires a shift to double-pattering which is a big cost jump.
However, for those that are moving from 28nm, because double-patterning applies at both 20nm planar and 16nm finfet, there is not much cost differential between 20nm and 16nm which is encouraging people to go straight from 28nm planar to 16nm finfet”.


Queste parole confermerebbero le voci a noi giunte riguardo il salto della rana (leap frog) che dovrebbero compiere sia nVidia sia AMD con le GPU, passando direttamente dai 28nm planari ai 16nm FinFET.