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Toshiba è attiva nel mercato dei Solid State Drive da diversi anni, ma fino ad oggi ha vissuto all'ombra di altri colossi. Nonostante abbia una produzione propria di NAND Flash, e nonostante sia stata la prima a presentare importanti novità (ad esempio, il primo portatile con un SSD di serie è stato il Toshiba Portégé R500) la casa nipponica ha sfortunatamente tardato a rendersi conto del notevole potenziale economico derivato dallo sviluppare e vendere SSD completamente prodotti in casa, come invece hanno fatto Samsung e SanDisk, anch'esse produttrici di NAND Flash.

 

 

Questo ritardo è stato in parte dovuto all'inadeguatezza del reparto di R&D che cura questi prodotti, se confrontato a quello delle concorrenti, non tanto per l'incapacità di chi ne fa parte quanto piuttosto a causa degli investimenti sottotono che sono stati fatti nell'arco degli ultimi anni. È per questo, con tutta probabilità, che Toshiba ha deciso di acquistare OCZ Technology quest'anno, facendola così diventare OCZ Storage Solutions, una propria sussidiaria: al fine di acquisire nel minor tempo possibile quel Know-How che attualmente la separa dalle case che dominano il mercato degli SSD.

Toshiba produce delle ottime NAND Flash MLC a 19nm, relativamente economiche eppure veloci e molto durevoli, ma questo non basta per realizzare un buon SSD: servono un CTRL NAND affidabile e veloce e, soprattutto, un Firmware adeguato. Proprio per la realizzazione di Firmware con gli attributi, la consulenza interna di OCZ può venire in aiuto.

Con il nuovo modello da 512GB della famiglia HG6, Toshiba tenta così la conquista del mercato degli SSD Consumer dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, cercando di coniugare ottime prestazioni ad un costo di acquisto concorrenziale. La casa Giapponese avrà fatto centro?