All'Hot Chips di San Francisco, evento ardentemente atteso dagli appassionati delle più avanzate uArch (di qualsiasi ISA), IBM ha parlato del futuro delle proprie CPU Power, da sempre un punto di riferimento per quanto concerne gli HPC ad altissime prestazioni (Non deve sorprendere se i due HPC attualmente più potenti al mondo, Summit e Sierra, sfruttino le CPU Power 9).

IBM, attraverso alcune slide, ci mostra come almeno fino al 2021, a causa della cancellazione dei 7nm da parte di GlobalFoundries, dovrà continuare ad utilizzare l'uArch Power 9. In un certo qual senso, IBM si ritrova nella medesima situazione di Intel: impossibilitata a sfruttare la propria uArch più performante (Power 10) per la mancanza di un nodo adeguato.

 

 

Per questo motivo IBM ha deciso di dare una svecchiata alla propria offerta, introducendo il Power 9 AIO, acronimo di "Advanced I/O". Al contrario della casa di Santa Clara, la quale ha deciso di proseguire con il PCI-E 3.0 e le medesime feature viste fino ad oggi, Big Blue si è imposta di offrire un prodotto "contemporaneo" almeno per quanto riguarda la connettività: verrà introdotto un nuovo memory Controller, in grado di sfruttare non solo le classiche DDR4, ma anche le DDR5 ed addirittura le GDDR6 (Open Memory Interface), e l'interfaccia di connessione CAPI 4.0.

IBM ha dovuto effettuare questo passo per limitare quanto più possibile il grande vantaggio che attualmente ha AMD, con l'introduzione di EPYC2, per quanto riguarda la Bandwidth PCI-E 4.0 garantita (48 linee vs. 128 linee). AMD, infatti, potrebbe detronizzare anche IBM, non solo Intel, nel settore HPC.