Il ritardo (per non dire la disfatta) dei 10nm da parte di Intel non si sta rivelando problematico per la sola casa di Santa Clara (Qui le anticipazioni di SemiAccurate). Nokia, gigante finlandese delle telecomunicazioni, si trova in una situazione ancora peggiore (Qui la trascrizione dell'ultima Earning Call). Alcuni anni fa, quando Intel aprì le proprie fonderie ad altre aziende, Nokia decise di utilizzarle, abbandonando TSMC: all'epoca la fonderia taiwnese veniva dalla cancellazione dei 32nm e stava incontrando diverse difficoltà con i 20nm. Intel, leader incontrastato del settore delle fonderie, sembrava una scomessa sicura.

Si tratta di una bruttissima notizia per la casa finlandese, impegnata in un'aspra lotta per la conquista del mercato 5G con ST-Ericsson e Huawei, quest'ultime clienti di TSMC. All'epoca, ben sapendo che gli slot produttivi non sarebbero bastati per tutte e tre le case, i dirigenti di Nokia decisero di bussare alla porta di Intel, allora vogliosa di entrare nel mercato delle fonderie Pure Play (Ricordiamo l'alleanza Intel-Altera del 2014). Cosa sarebbe potuto andare male? Intel era da quasi 15 anni leader incontrastata del settore dei semiconduttori, e i successi dei 32nm, 22nm e 14nm lasciavano immaginare dei 10nm da favola. Insomma, sembrava una scomessa sicura, e proprio per questo non si è preparato alcun piano B.

Sfortunatamente per Nokia, lo sviluppo dei 10nm non è andato a buon fine, ed ora deve gestire un settore che ha visto grandi spese e che vedrà un ritorno economico irrisorio. Sarà interessante capire, nel prossimo futuro, se Nokia avrà la forza di rimanere nel grande campo di battaglia del 5G, o se deciderà di concentrarsi in altri settori.