Non c’è nulla da obiettare, Intel ha mostrato un secondo trimestre dell’anno decisamente sopra le attese, con un fatturato pari a 14,8 mld di dollari (+9% YoY) e gli utili pari a 3.8 mld di dollari (+190% YoY, ma nel 2Q16 Intel ha dovuto gestire l’integrazione di Altera. Senza queste spese gli utili dei due trimestri sarebbero stati comparabili).
In generale sia la divisione Client Computing Group, sia la divisione Data Center Group, fanno segnare un buon aumento di fatturato, ma gli utili di entrambe le divisioni rimangono costanti, segno che Intel vede diminuire il margine utile di vendita. La divisione Client Computing Group, infatti, vede aumentare le vendite (+12% YoY), ma gli utili sono invece praticamente identici tra i due trimestri presi in esame (3025 mln di dollari per il 2Q17, 3031 mln di dollari per il 2Q16). Migliore la situazione della divisione Data Center Group: fatturato leggermente in aumento (+9% YoY), al pari degli utili (+11,7%).
Non rosea la situazione della divisione Non-Volatile Memory Solutions Group. Nonostante un fatturato in notevole aumento (+58% YoY), questa ha concluso il trimestre in passivo per l’ennesima volta (-110 mln di dollari).
Altri numeri interessanti che possiamo estrapolare dal documento finanziario di Intel sono:
- Intel mantiene elevati i dividendi (Principale strumento per attirare investitori), sia effettuando un corposo buyback delle proprie azioni (1,3 mld di dollari utilizzati), sia elargendo ben 1,3 mld di dollari da dividere tra gli azionisti.
- I soldi in cassa aumentano notevolmente rispetto al trimestre precedente, passando da circa 5,5 mld di dollari a oltre 11 mld di dollari, nonostante gli utili rimangano stabili …
- … eppure osservando i dati sul debito a lungo termine, vediamo che questo è salito da circa 20 mld di dollari a quasi 28 mld di dollari. Un caso?
- Il silenzio assordante sulle spese relative all’aggiornamento delle FAB ai 10nm. Non ve ne è traccia.