Meg Whitman, CEO di HP, ha un compito ben preciso: recuperare un miliardo di dollari per accontentare il consiglio degli azionisti. La ragione è semplice. I dividendi si realizzano attraverso un surplus, e se tale surplus è irrealizzabile attraverso le vendite (in crollo verticale), vi è solo altro modo per realizzarlo: tagliare sul personale.

 

 

Così, presa in mano la calcolatrice, Meg Whitman ha fatto questo semplice calcolo:
1 mld / Stipendio Medio dei Dipendenti in HP = 16.000

Questi 16.000 dipendenti si aggiungeranno ai 34.000 che già dovevano essere licenziati entro il 2016. Nei prossimi due anni HP, grazie a questi tagli, dovrebbe risparmiare circa 4 mld di dollari. La Whitman, comunque, ci tiene a sottolineare che questi tagli non hanno nulla a che fare con il mondo della finanza: “This has nothing to do with our confidence in business, it's about opportunities to make this company better. I've done a number of turnarounds -- not at this scale -- but you see more opportunities the deeper you get in”.

A questo punto bisognerà capire se la manovra di HP, che prevede uno smarcamento dal mercato PC, in favore dei mercati Cloud e del Networking, potrà essere profittevole, in quanto molte altre aziende vi si stanno inserendo in maniera aggressiva. Tra le tante, non possiamo non citare IBM e Huawei. Ma soprattutto, perché HP non abbandona dei progetti ormai morti come Itanium, invece di licenziare personale, per fare cassa?