Nella continua ricerca del raggiungimento dell’indipendenza tecnologica dai paesi occidentali e filo-occidentali, il Governo cinese ha deciso di avviare alcune manovre economiche al fine di favorire la nascita di un polo produttivo per le DRAM capace di assorbire, almeno parzialmente, la Domanda interna.

Di questo piano se ne erano avute le prime avvisaglie alla fine del 2017, ma nelle ultime settimane si può conoscere con maggiore precisione come si procederà. La Cina o, meglio, i produttori di semiconduttori cinesi, acquisteranno i macchinari dismessi da Samsung, SK Hynix e Micron, in quanto considerati “antiquati”, così da cominciare a produrre memorie a basso costo ed in notevoli quantità. Si tratta di macchinari che producono le memorie DDR3 e DDR4 con i nodi da 30nm e 39nm. In questi mesi le tre grandi case stanno producendo le memorie DDR4 con i nodi da 10nm, 14nm e 16nm.

Questa scelta permetterà alla Cina di produrre memorie DDR4 con poco sforzo, così da poter coprire buona parte del fabbisogno interno (Anche nel campo dei microprocessori si stanno avviando verso l’autarchia, grazie alla collaborazione con Via Technology). D’altra parte per realizzare PC da ufficio e Server, o per equipaggiare Smartphone entry level, non vi è necessità di moduli da overclock, bastano DDR4 in grado di reggere i 2666 MHz di frequenza.

Grazie a questa strategia di medio termine, forse potremo finalmente osservare un calo consistente dei prezzi delle DRAM a partire dal 2019 (Circa il 50% del fatturato della divisione Semiconduttori di Samung è legato al mercato cinese).