L'arrivo in forze dei SoC ARM a 64 Bit per server, caratterizzati da un ottimo rapporto performance-per-watt, sta convincendo Intel a modificare velocemente la propria offerta per il prossimo futuro, almeno per quanto riguarda i server ad alta densità, quelli cioè destinati al mercato Cloud.

 

 

Fino ad oggi, per tale mercato, la casa di Santa Clara ha designato i SoC Atom quali concorrenti diretti dei SoC ARM, ma a partire dal 2015 la situazione cambierà notevolmente. Saranno addirittura i big core “Broadwell”, opportunamente ottimizzati, a battagliare con l'architettura ARMv8, quest'ultima già scelta da AMD, Broadcom, Caviaum, Applied Micro ed altre aziende per la realizzazione di SoC ad alte prestazioni e bassi consumi.

CPU World riporta in anteprima l'offerta Intel per gli Xeon-D basati su Brodwell, i quali andranno a sostituire gli attuali Atom “Rangeley”, utilizzati ad esempio da HP nei server Moonshot. Si tratta di SoC, e quindi integranti anche tutta la logica di controllo normalmente integrata nel South Bridge, prodotti con il processo produttivo a 14nm 3D-Gate, caratterizzati da un TDP massimo di 45W ed integranti fino ad 8 core. Osservando queste specifiche si tratta di SoC che andranno a scontrarsi direttamente con l'AMD “Seattle” e l'Applied Micro “X-Gene 2”.

 

 

La data di lancio di questi SoC è prevista tra il secondo ed il terzo trimestre del 2015. Solo allora si conosceranno i prezzi di commercializzazione, i quali, comunque, probabilmente saranno in linea con gli attuali Atom “Rangeley”. V'è da osservare come la concorrenza di ARM stia costringendo Intel ad utilizzare le architetture più avanzate, fino a poco fa relegate ai soli prodotti più remunerativi, anche per la realizzazione di prodotti dal basso margine utile. In ultimo, sarà interessante osservare, nel prossimo futuro, cosa Intel intenderà farne del marchio “Atom”: scomparirà all'improvviso, oppure l'offerta di questi prodotti verrà spostata ancora di più verso la fascia bassa del mercato?