La produzione di chip con nodi più avanzati dei 40nm vedrà un notevole incremento nel 2016, come riporta IC Insights, grazie soprattutto alle ottime qualità del nodo 28nm BULK, caratterizzato dal miglior rapporto prezzo/prestazioni/densità.
I risultati di questo 2016 (Per il momento non ancora definitive) ribaltano completamente le proiezioni delle società di analisi effettuate nell’anno passato, le quali pronosticavano anche un deciso aumenti della produzione con i nodi da 40nm o tecnologicamente meno avanzati: “Despite projections that 40nm pure-play IC foundry will represent 60% of total pure-play foundry sales in 2016, the market for pure-play foundry supplied wafers at 40nm and larger nodes is going to be flat this year, according to IC Insights”.
A guidare questo mutamento è sicuramente TSMC, grazie al successo dei nodi da 28nm e 16nm FF: “TSMC has long been the technology leader among the major pure-play foundries. 54% of TSMC’s 2016 revenue is expected to come from lower than 40nm processing”. Anche GlobalFoundries, dopo i generosi investimenti nelle FAB di Saratoga e Dresda, vedrà i nodi da 28nm e 14nm ricoprire un ruolo fondamentale: “In 2016, 52% of GlobalFoundries’ sales are forecast to come from lower than 40nm production”. SMIC, invece, ancora non ricopre un ruolo fondamentale nel mercato del sub-40nm, ma dal 2017 la situazione cambierà drasticamente grazie agli ordinativi giunti da Qualcomm, Huawei ed altre importanti case Fabless.
Questo trend, con tutta probabilità, permetterà ad abbattimento dei costi per quanto concerne le spese di design e produzione con i nodi FinFET, e questo significa principalmente una cosa: sempre più case potranno permettersi di produrre chip con i nodi FinFET, a tutto vantaggio della concorrenza.