Questi giorni di novembre stanno vedendo una notevole proliferazione di convegni e manifestazioni dedicati al settore HPC e dei Supercomputer in generale, come ad esempio l’SC16 (The International Conference for High Performance Computing, Networking, Storage and Analysis) che si sta tenendo proprio ora a Salt Lake City (Utah).

 

 

Le principali case impegnate in questo settore si prodigano a descrivere le proprie soluzioni, presenti e future, e tra queste possiamo citare Intel, NVIDIA, Oracle, IBM e molti altri pezzi da novanta. Tra tutte, la casa che più ha attirato la mia attenzione è sicuramente la giapponese Fujitsu, soprattutto ora che ARM è una società proprietà di SoftBank, sempre un’azienda giapponese. Non solo Fujitsu è riuscita a creare un evento divertente e movimentato, con il Fujitsu Forum (Vedere foto a fondo pagina), ma anche in grado di fornirci diversi interessanti spunti di discussione.

 

 

La prima cosa che mi ha colpito è stata la grande importanza che la dirigenza della casa nipponica sta dando all’ISA ARM, attraverso la realizzazione di una propria uArch custom attraverso cui creare un'offerta varia e di qualità. Sebbene l’introduzione sul mercato di questa architettura sembra essere stata leggermente posticipata (Al 2018), Fujitsu crede che possa sostituire senza problemi sia l’ISA x86 sia l’ISA SPARC (Abbandonata proprio questo giugno): “Following Softbank’s agreement to buy ARM, it should come as no surprise that the first supercomputer based on the new chip design will be installed in Japan. The Post-K supercomputer will be developed by Fujitsu, which dropped a bombshell in June when it dropped its trusty SPARC architecture in favor of ARM for high-performance computers. Fujitsu added ARM in the development of the new chip. Post-K will be 50 to 100 times speedier than its predecessor, the K Computer, which is currently the fifth fastest computer in the world” (Fonte).
A parlarne è stato nientemeno che il Presidente della società, Tatsuya Tanaka, il quale con una certa enfasi ha annunciato che ARM sarà la base di un numero sempre maggiore di Supercomputer, non solo di Fujitsu ma di molti altri vendor, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti (Anche l’Europa sta tentando una strada simile, con l'European Server Project).

Sempre al Fujitsu Forum 2016, un intervento di rilievo è stato quello di Joseph Reger, CTO di Fujitsu, riguardo le problematiche future relative all’Intelligenza Artificiale. Un argomento che sta spaccando la comunità di ricercatori e scienziati, ma che noi persone comuni discutiamo spesso solo per le frasi dette da qualche personaggio famoso, come ad esempio Stephen Hawking. Reger, lasciando da parte le tematiche morali, ha parlato in particolare delle conseguenze dirette di un utilizzo sempre più diffuso di macchine “intelligenti”, soprattutto in ambito lavorativo: “We’ve got to start discussions about the consequences […] There is a clear disruption to the job market and the only way to respond to that as an individual is to reskill, and as a society to create a framework for that to be possible”. In particolare Roger spera che le così dette società avanzate (Il primo mondo) possano formare in maniera corretta i più giovani, in modo da dare loro le necessarie abilità non per mettersi in diretta competizione con le macchine, ma per sfruttarle. Per questo parla di “human-centric AI”, un’intelligenza creata non per sostituire l’uomo, ma per lavorare in sinergia con lui: “Human-centric AI is the natural next step and that’s what we’ll do and the question is whether society will do that or not”.

Un proposito davvero difficile da conseguire, a detta di molti, se già oggi facciamo fatica a sfruttare in maniera coscienziosa dei semplici smartphone e un account su un social network.