In queste ore è comparso online lo screenshoot del possibile punteggio, nel benchmark integrato in CPU-Z, raggiunto da una CPU Intel basata su uArch "Ice Lake". Non si conosce la configurazione hardware su cui è stato compiuto il test, e neppure se la frequenza operativa mostrata sia quella reale. Il punteggio, dovesse essere confermata la frequenza, risulterebbe comunque impressionante in relazione alla frequenza. Però ...
Però c'è un però (brutto a dirsi, ma rende bene il concetto). Alla presentazione delle prime CPU Ryzen ci fu una sollevazione popolare da parte degli utenti Intel, in quanto le CPU AMD ottenevano risultati straordinariamente elevati nel benchmark integrato nell'utility CPU-Z. In particolare, a parità di clock, le CPU Ryzen della serie 1000 potevano garantire fino al 30% di prestazioni in più rispetto alle CPU Intel Core della serie 6000 (Skylake).
Dopo aver analizzato il codice del benchmark, i ragazzi di CPUID deciso di modificare il benchmark e lo comunicarono attraverso questo comunicato. Più in particolare, possiamo leggere: "When the 1st version of the benchmark was released in 2015, it was tested on all existing architectures to check the relevancy of the scores. Almost two years later, Ryzen was introduced, and scored - core for core and clock for clock - almost 30% higher than Intel Skylake. After a deep investigation, we found out that the code of the benchmark felt into a special case on Ryzen microarchitecture because of an unexpected sequence of integer instructions. These operations added a noticeable but similar delay in all existing microarchitectures at the time the previous benchmark was developed. When Ryzen was released, we found out that their ALUs executed this unexpected sequence in a much more efficient way, leading to results that mismatch the average performance of that new architecture. We reviewed many software and synthetics benchmarks without being able to find a single case where such a performance boost occurs. We're now convinced that this special case is very unlikely to happen in real-world applications. Our new algorithm described below does not exhibit this behaviour".
Poiché il risultato non era replicabile con nessun software in commercio, i ragazzi di CPUID decisero di limitare le feature di Zen ponendo dei paletti, cioè facendo lavorare l'uArch AMD alle condizioni della microarchiettura delle CPU Intel.
Oggi potremmo trovarci in una situazione analoga. Ice Lake si discosta in maniera corposa dall'uArch Skylake, ed i notevoli guadagni prestazionali potrebbero essere causati proprio da un evento simile: Ice Lake potrebbe sfruttare un "buco" nel codice di CPU-Z. Risulta difficile credere, infatti, che Intel sia stata in grado di realizzare un'uArch in grado di garantire un guadagno di IPC pari al 40% passando da Skylake a Ice Lake. Skylake è già un'uArch ad alevato IPC, e non può essere certamente paragonata all'uArch Bulldozer ed al relativo passaggio a Zen.
Per questo motivo sarà bene stare con i piedi piantati a terra, aspettando benchmark più realistici. Sempre che Intel consideri ancora affidabili i cari vecchi Blender, Cinebench, ecc ...