Con un articolo di eetimes.com veniamo a scoprire che nVidia sta premendo affinché TSMC aggiorni i propri impianti produttivi su tecnologie più sofisticate. In particolare la casa californiana vorrebbe che TSMC utilizzasse wafer da 450mm al posto degli attuali da 300mm.

Sameer Halepete, Vice President of VLSI Engineering presso nVidia , ha affermato: “The industry needs to move to 450mm wafers to deal with the increasing number of masks and process steps required to make chips. The larger wafers would spread the costs out among more chips and reduce the processing time per chip

Queste parole sono dettate da varie motivazioni: principalmente le basse rese di TSMC, che hanno impedito una commercializzazione imponente degli ultimi prodotti, e i costi spropositati a cui sono soggetti i clienti.

Dai 40nm TSMC non fa più pagare ai clienti i singoli chip funzionanti, ma i wafer interi. Facendo ciò i clienti pagano anche i chip difettosi, alzando i costi totali. Non deve sorprendere, quindi, che a partire da questa generazione i costi delle schede video si siano alzati.

Dall'articolo di eetimes: “The move means fabless companies must assume more of the risk of low yields. Other foundries are expected to adopt the TSMC model eventually, Halepete said”.

Questo significa che anche altre fonderie si stanno muovendo sulla scia di TSMC (lo ha fatto recentemente GlobalFoundries con AMD) e nVidia vuole mettere le mani avanti. Non è un caso che nVidia stia cercando la collaborazione di Intel, la quale ha le migliori FAB al momento.

Nel mentre nVidia deve barcamenarsi come può, ma le condizioni sono proibitive, visto che le problematiche sono aumentate ed anche i tempi di sviluppo. A tal proposito Halepete ha affermato: “We had to increase the size of our physical design team thirty-fold [for 28 nm chips compared to 1994 levels], but we cannot do this again for the next generations without hiring all the physical design engineers in world”.

Mentre nVidia si lamenta e AMD cerca altri partner (Samsung?), TSMC sta cercando una soluzione, e il quasi miliardo di dollari speso in aggiornamenti negli ultimi 4 mesi ne è una dimostrazione: basteranno?