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Ad ogni nuova architettura Intel giunge con un nuovo Socket, ed anche Haswell non farà eccezione. Le future proposte della casa di Santa Clara non saranno installabili sul Socket 1155 attualmente utilizzato dai processori Ivy Bridge e si dovrà forzatamente acquistare una nuova scheda madre basata sul Socket 1150 (nome in codice H3).

Tale cambiamento, secondo la stessa Intel, si è reso necessario per poter supportare al meglio le nuove caratteristiche di Haswell: una funzione Turbo migliorata, un maggior numero di linee PCI-E 3.0 e un nuovo sistema di gestione dell’alimentazione (FIVR).

Quest’ultima caratteristica sembra la più interessante, e permetterà di gestire in maniera più precisa i voltaggi della CPU, della GPU, della memoria, del bus PCI-E e di quello DMI. Questo avverrà poiché i voltaggi non saranno più gestiti attraverso i regolatori di tensione installati sulla scheda madre, in quanto saranno integrati direttamente nella CPU permettendo così di passare ai diversi stati (Idle, Full load ed intermedi) in modo più veloce e prestazionalmente indolore, di conseguire velocità di clock superiori e di utilizzare in modo più efficiente la modalità Turbo. In ultimo, sempre secondo Intel, permetterà agli overclocker di raggiungere risultati migliori. Sfortunatamente le RAM utilizzate saranno le solite DDR3. Per le DDR4 bisognerà attendere il 2014.

Conseguentemente a queste novità, verrà introdotto un nuovo chipset in grado di supportarle. La piattaforma dedicata ad Haswell è stata chiamata Lynx Point ed utilizzerà i chipset della serie 8. Rispetto a quelli precedenti, dedicati alla piattaforma Panther Point (realizzati a 65nm), i nuovi della serie 8 saranno realizzati con un processo produttivo a 45nm permettendo ad Intel di giungere al primo obiettivo prefissato con la nuova generazione di chipset, ovvero la diminuzione del TDP.

Altri obiettivi che si è data Intel sono: il miglioramento delle funzioni di I/O, una maggiore sicurezza ed un aumento delle prestazioni velocistiche.

Il miglioramento delle funzioni di I/O sarà raggiunto accrescendo la disponibilità di porte ed interfacce: Lynx Point integrerà un controller nativo USB 3.0, per un totale di 6 porte, e il controller SATA sarà upgradato completamente così che tutte le porte siano compatibili SATA III, dopo anni di chipset dotati di una configurazione anacronistica con “4 porte SATA II + 2 porte SATA III”. Lynx Point sarà inoltre in grado di gestire 18 linee PCI-E 3.0.

Intel comunque non perde il vizio di rendere il tutto un po’ troppo caotico, per quanto riguarda la gestione delle linee. Ben otto di esse sono condivise con le porte USB 3.0, con le porte SATA III e con il controller Ethernet, quindi nel caso si voglia realizzare una configurazione SLI o CrossFire ed al contempo utilizzare appieno le feature del chipset si potrebbero incontrare dei colli di bottiglia.

La maggiore sicurezza verrà conseguita con una versione aggiornata di Intel vPro e da altre tecnologie proprietarie Intel (Identity Protection Technology e SIPP).

L’aumento delle prestazioni velocistiche verterà soprattutto nel comparto dischi. Intel con Lynx Point rilascerà una nuova versione del software Rapid Storage Technology, la 12.0 (oggi è giunta alla 11.5), così da migliorare il supporto alle configurazioni RAID con gli SSD e le prestazioni assolute degli stessi.